La cultura del tè in Giappone

Oggi il tè sembra essere inscindibile dalla cultura giapponese: la produzione e il consumo del tè in Giappone sono iniziati secoli fa, e il modo in cui le persone hanno apprezzato il tè è cambiato nel corso del tempo, ciononostante esso è stato consumato con continuità fino ad oggi. La cerimonia del tè – uno dei simboli della cultura giapponese – è ampiamente conosciuta nel resto del mondo. In questa sezione approfondiremo la cultura del tè in Giappone, sia quella tradizionale che i trend più attuali.

La tradizionale cultura del tè

Il tè in Giappone ha una lunga storia e si è sviluppata una profonda cultura tutt’intorno ad esso. La tradizionale cultura del tè in Giappone si è codificata in cerimonie predefinite, in cui ciascun oggetto e ciascun momento sono importanti. Ci sono diverse cerimonie, dove si utilizzano o Matcha oppure Sencha, così come diverse scuole che le insegnano. Alcuni delle loro regole sono state stabilite secoli fa e continuano ad essere osservate oggi quasi senza variazioni. La rigidità e la longevità delle tradizioni giapponesi è spesso affascinante per chi non appartiene a questa cultura.

Sado

Quello che conosciamo come Sado, ovvero la cerimonia dove si utilizza il Matcha, ha iniziato ad essere codificata nel 15° e 16° secolo. Il tè è stato introdotto in Giappone con lo Zen e si è diffuso tra i ceti più alti della società, dove veniva consumato per intrattenere gli ospiti in sfarzose sale da ricevimento. Alcune importanti personalità nell’ambiente del tè di allora, come ad esempio Murata Junko e Takeno Joo cominciarono a sottolineare la necessità consumarlo più modestamente e moderatamente. E così essi posero l’accento sul wabi sabi, cioè l’apprezzamento della bellezza della natura e delle imperfezioni. Ne conseguì che le sale dove veniva servito il tè divennero più piccole e meno sfarzose, riducendo le decorazioni che distraevano gli ospiti. Successivamente furono create delle sale progettate appositamente per il tè. L’attenzione venne spostata dai preziosi e rari utensili importati (karamono) ad utensili prodotti in Giappone (wamono). Questo movimento culminò con Sen no Rikyu, che codificò le pratiche allora in uso e determinò gli standard, e che quindi viene spesso considerato il fondatore del Sado

Oggi il Sado è praticato da diverse scuole. Molte di queste possono essere raggruppate in due correnti: la prima, fondata da Sen no Rikyu e portata avanti dai membri della sua famiglia, il cui stile è stato chiamato ‘commerciale’ la seconda, fondata dagli studenti di Sen no Rikyu, il cui stile è detto ‘militare’. Le scuole di stile ‘commerciale’, soprattutto quella Urasenke, hanno il maggior numero di praticanti. A livello teorico, le varie scuole condividono la stessa filosofia, le differenze si trovano soprattutto nell’esecuzione pratica delle cerimonie.

Riguardo alle cerimonie, ci sono migliaia di variazioni, perché la realizzazione della cerimonia dipende da molti fattori, come ad esempio la stagione, il momento della giornata, l’importanza degli ospiti, lo spazio in cui si svolge, gli oggetti utilizzati eccetera. Nella maggior parte dei casi, le cerimonie possono essere raggruppate in due tipologie secondo il tè che viene servito: quelle più formali a base di ‘koicha’ e quelle meno formali a base di ‘usucha’. Koicha è un tè molto denso, fatto con il Matcha e sembra quasi una crema; e viene preparato in una ciotola condivisa poi tra tutti gli ospiti. Durante queste cerimonie, le luci sono soffuse e i suoni sono attutiti.

Usucha è un modo più informale di servire il Matcha. I suoni all’interno della sala ritornano ad essere relativamente più forti e si usano oggetti più colorati. Durante queste cerimonie, ad ogni ospite è servita una tazza di Matcha, che viene frullato per ottenere la tipica schiuma in superficie.

Ma il Sado è molto di più che il tè! E’ accompagnato anche da altre arti tradizionali come ad esempio Shodo (calligrafia) e Kado (disposizione dei fiori Essere una ‘persona di tè’ significa essere colti ed esperti. E non abbiamo nemmeno accennato alla ceramica (yakimono), né all’incenso (koh) o all’abbigliamento (kimono). Il tè è davvero parte della cultura giapponese.

Senchado

Pochi sanno che, accanto al Sado – dove si utilizza il Matcha – c’è un altro tipo di cerimonia con il Sencha – il Senchado. Si crede che Senchado in origine fosse una reazione alla rigidità del Sado. Gli artisti in Giappone cercavano delle alternative e scoprirono che in Cina il tè veniva preparato con foglie sfuse. Tuttavia, la libertà nella preparazione a cui essi aspiravano venne ben presto sostituita da regole precise, e il Senchado venne pian piano assimilato al Sado. D’altro canto, dal punto di vista visivo, il Senchado è rimasto abbastanza diverso, perché si continua ad utilizzare colori più vivaci, tipici degli oggetti di produzione cinese. Rispetto al Sado, il Senchado permette una maggiore libertà nei movimenti e lascia più spazio alle conversazioni durante le cerimonie.
La cultura del tè oggi

Oggi le cerimonie del tè continuano ad essere praticate e preservate, ma solo una piccola parte della popolazione giapponese prende parte a queste attività. Fino a non molto tempo fa si potevano trovare tè e oggetti legati al consumo del tè in quasi ogni casa. Oggi anche questo è cambiato – la preparazione del tè a casa è stata sostituita da bottiglie di tè pronto e le teiere non sono più così comuni nelle case dei giovani giapponesi. Questo però ha anche ispirato lo sviluppo, nelle maggiori città del paese, di alcune case da tè molto trendy che offrono l’opportunità di uscire e apprezzare il tè. Nella maggior parte dei casi, il loro focus è quello di creare un bell’ambiente, confortevole e ospitale, e di offrire ai clienti un’esperienza speciale (ad esempio, dei tè interessanti perché rari, oppure dei modi unici di infondere e servire il tè).

Un altro trend che riguarda il tè giapponese negli ultimi anni è quello di usarlo come ingrediente in cucina e in pasticceria. Ve ne accorgerete subito visitando un qualunque negozio di tè o bar in Giappone. Dolci e snacks a base di tè vengono comunemente venduti nei supermercati, anche in quelli più piccoli.

La cultura del tè in Giappone ha visto fino ad ora diverse trasformazioni, e chissà quante ancora ce ne saranno in futuro!

  • Scritto da Simona Zavadckyte
  • Tradotto in italiano Marta Gespan
  • Revisione italiana di Anna Poian